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martedì 25 giugno 2013

Patente auto, arriva la riforma.

Dal primo ottobre entra in vigore la riforma che cambia la modalità d’esame per ottenere la patente auto. La novità maggiore è che la prova scritta sarà uguale per tutte le patenti di categoria A e B. Viene data in questo modo la possibilità ai giovani che hanno intenzione di conseguire la patente A1 o B1 di non ripetere l’esame teorico nel momento in cui, al compimento dei 18 anni, vorranno conseguire la patente A o B.
Uno degli obbiettivi principali della riforma è stato quello di correggere alcuni quesiti che erano errati, mal formulati o di difficile comprensione. Sono state riformulate quasi 300 espressioni, anche nella sintassi.
Sono  stati aggiunti, inoltre 759 quesiti al database per un totale di circa 7.000 domande possibili. Gli argomenti sono stati aggiornati anche in base alle nuove normative della Comunità Europea. Tra i nuovi argomenti introdotti ci sono quelli riguardanti le sanzioni amministrative e amministrative accessorie per il guidatore, nel caso ad esempio di guida in stato di ebrezza o sotto sostanze stupefacenti. Per quel che riguarda la prova pratica, già dal 19 gennaio erano state fatte delle modifiche nella modalità di esame che ora si svolge in tre parti.
La prima serve a valutare la conoscenza teorica e pratica dei dispositivi dell’auto, la seconda prova riguarda la capacità di manovra in aree chiuse (ad esempio il parcheggio), la terza prova è quella nel traffico e può essere svolta in autostrada, superstrada o situazione assimilabile. L’esame dura almeno 40 minuti e in futuro è prevista l’introduzione di una scatola nera, come quella che esiste a bordo degli aerei, che registra ogni manovra effettuata dal conducente dell’auto.
Teresio Viotti, presidente de La Nuova Guida, il network di autoscuole del gruppo Sermetra è soddisfatto della nuova riforma perché, spiega "anche se molti lamentano il numero elevato di quiz nel database, bisogna sapere che in Spagna, ad esempio, hanno 15.500 quesiti per evitare che i ragazzi imparino a memoria le domande senza avere le giuste conoscenze. Di conseguenza le autoscuole sono favorevoli all’ampliamento perché ne va del prestigio,  della professionalità e della capacità di un buon insegnante, altrimenti non avremmo ragione di esistere”.
(a cura di OmniAuto.it)
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